MOMBELLO CAPOLUOGO

Aprile 19, 2024

Chiesa Parrocchiale di San Pietro e Anna

La chiesa parrocchiale di Mombello Monferrato, sorge nella piazzetta su cui si affaccia anche il palazzo comunale. Una ecclesia sancti Johannis Montisbelli figura tra i possessi dell’abbazia dei Santi Michele e Genuario di Lucedio nominati nella bolla di papa Eugenio III diretta all’abate Costantino il 18 maggio 1151 insieme a quelli di San Michele e San Bonomio (Pozzengo), la chiesa, attestata nei catasti del secolo XVII, appare ubicata a sud di Pozzengo. Elencata dal 1299 negli estimi della diocesi di Vercelli, pieve di Meda, figura la ecclesia sancti petri de mombello, alla quale viene attribuito l’estimo rilevante di £30.; era anticamente incorporata nel castello e definita nel 1348 come «Ecclesia sancti petri castri Montisbelli» [ARMO, pp. 38, 113]. Nel 1466 era sede di un priorato agostiniano dipendente dal monastero di S. Rufo della diocesi di Valencia [ Bruno Ferrero (2011) [Archivio di Stato di Alessandria, Archivio Notarile del Monferrato, cart. 1114, notaio Alberto Carena]. Nella visita apostolica del 1577 (mons. Gerolamo Ragazzoni) è qualificata «parocchiale overo priorato di S. Pietro di Mombello» [Ferraris 1995, p. 160]. Nella visita pastorale del 1619 (monsignor Scipione Pascale) sono descritti l’altare maggiore decentemente ornato e l’altare della Madonna del Rosario con la sua ancona, e, sopra la volta verso la porta maggiore, un oratorio concesso alla compagnia degli Angeli [Bava 1999, p. 216]. Nel 1711 conservava il titolo di priorato in ricordo della passata dipendenza agostiniana, ed ha un reddito annuo che nel secolo XVIII è stimato in 700 lire di Piemonte. Nel 1837, la stessa chiesa, era indicata come prepositura [Saletta 1711 vol. I, parte III, c. 144v; Zuccagni 1837, p. 242]. Già a tre navate, fu fatta ricostruire a navata unica nel 1845 dal parroco don Morelli [AD 1991, p. 147]. Nel 1906 fu eretta la cappella della Madonna del Carmine. Restauri nel 1922-23. Nel 1972 venne posato un mediocre pavimento in ceramica, fu ritinteggiata la volta e rifatta l’illuminazione; nel 1974 si fecero altri lavori, con rinnovo dei banchi e della sacrestia [Grignolio 1994, pp. 62-63]. Con l’orientamento dell’altare verso il popolo furono eliminati l’antico altare maggiore e la balaustra marmorea; venne eliminato anche il pulpito. La chiesa non risulta consacrata [AD 1991, p. 147].

Bel sagrato in ciottoli composito e monumentale [Novo 1996, p. 77]. Il campanile in mattoni a vista si eleva sul lato sinistro della facciata, appoggiandosi sulla roccia ad un livello più alto del pavimento della chiesa. Facciata intonacata con quattro alte lesene e timpano. Pareti laterali in mattoni e arenaria. Interno sobrio ad aula unica, conclusa dal presbiterio rettangolare. Il coro ligneo rettilineo, nel cui scranno centrale sono scolpiti la data 1647 e il simbolo francescano delle due braccia incrociate, una spoglia, l’altra vestita del saio, con le mani stimmate, proviene dal convento di Monte Sion [Angelino 2003, p. 105; Angelino 2005b]. Al di sopra, sulla parete di fondo, è posta una tela di scuola moncalvesca, raffigurante Cristo con la Madonna adorati da S. Francesco (prima metà del sec. XVII), corrispondente al quadro presente nel 1725 all’altare laterale della chiesa del convento francescano di Monte Sion. Sulle pareti laterali del presbiterio sono collocate a sinistra un’altra tela di scuola moncalvesca con la Maddalena ai piedi di Cristo crocifisso, e a destra l’eccellente Madonna col Bambino, di Nicolò Musso (ca. 1618), forse proveniente da una chiesa casalese soppressa e verosimilmente qui arrivata tra il 1827 e il 1838; prima del restauro del 1976 appariva travestita da pala del Suffragio per l’aggiunta di alcune anime purganti [Romano 1990, p. 31; Bava 1999, pp. 216-17]. I due quadri laterali sono affiancati da quattro piccole tele di Luigi Morgari con gli Evangelisti [Grignolio 1998a]. In uno sfondato della parete destra dell’aula si trova l’altare di S. Antonio da Padova, adornato da un paliotto in scagliola databile attorno agli anni 1670-90 [Di Majo 2012b, pp. 97-98] e da una tela rappresentante la Madonna col Bambino, S. Giuseppe e S. Antonio con le anime purganti (primi decenni del sec. XVIII), incorniciata dall’alzata marmorea che culmina con tre angioletti in stucco. Sulla parete sinistra c’è la Madonna del Rosario col Bambino e i Ss. Domenico, Caterina da Siena, Pietro Apostolo e Carlo (circa 1700). I quadri della Via Crucis sono oli su tela del sec. XIX. Statue lignee: S. Antonio da Padova, donata dai padri francescani del soppresso convento di Monte Sion e descritta nella visita pastorale Francesco Alciati del 1827 [Damonte 1891, p. 137; Bava 1999, p. 216]; Madonna del Rosario e Gesù Bambino. L’antico coprifonte ligneo scolpito del battistero fu acquistato dalla chiesa di S. Pietro di Collegna e inaugurato nel 1968 [AD 1974, p. 99]. Presso l’entrata una lapide ricorda il parroco don Luigi Bollo (1847-1908) [Grignolio 1980, p. 203].

Una istituzione ospedaliera citata in un testamento del 1193, lo “hospitale de Gamenella”, doveva sorgere nelle vicinanze, alla confluenza dello Stura con il rio Gaminella. Lo “hospitale di detta terra di Mombello” è attestato nel 1577.

Chiesa Parrocchiale di San Pietro

Chiesa Parrocchiale di San Pietro

Chiesa di S. Sebastiano
La Chiesa di San Sebastiano è posta nell’immediatezza del nucleo storico di Mombello. Tracce di mura fortificate ai confini dell’originario borgo antico collocano in modo indubbio l’oratorio all’esterno di tale cinta. Nell’annuario della diocesi di Casale Monferrato si fa menzione di un sacello, con impianto romanico del 1200, in luogo dell’attuale.
Si ha dato certo di un lascito in data 13 novembre 1740 che ha consentito l’allungamento del fabbricato verso il coro e verso l’ingresso e, l’innalzamento delle mura e della relativa volta, al fine di ospitare la confraternita, costituitasi nel 1680, in uno spazio più adeguato. Un documento datato 11 marzo 1766 riporta un’autorizzazione vescovile affinchè attraverso un’apertura a breccia, venga creata una porta che consenta l’accesso alla sacrestia dall’esterno. Il 6 agosto 1766 viene attestata una visita pastorale da parte di monsignor Giuseppe Luigi Avogadro, vescovo di Casale Monferrato, che documenta l’opera avvenuta.
Interventi di decorazione interna sono suggeriti da una data, 1883, dipinta sulla volta in prossimità dell’altare. Sul fianco sinistro sono incastonati quattro rilievi in arenaria di origine incerta, raffiguranti: l’agnello di Dio, il drago leonino, l’aquila sacra e il toro con tre bucrani. Un restauro conservativo risalente agli anni ottanta del Novecento, per volontà del Lions Club Val Cerrina e della gente del borgo, permette una lettura storico architettonica dell’opera che si offre nella sua attuale veste barocca suggerita dai caratteri estetici della garbata facciata.

Chiesa Parrocchiale di San Pietro

Chiesa Parrocchiale di San Pietro

Le descrizioni e le immagini sono state rilevate dal capitolo ” Luoghi  d’arte nel paesaggio” della pubblicazione ” Mombello Monferrato , un paese e la sua gente ” (2017)