Fatti di Vangelo
La pace della misericordia
È bello che san Giovanni Paolo II abbia dedicato la domenica successiva alla Pasqua alla misericordia. Il cuore di Dio e la sua attenzione ai miseri giunge a noi proprio con l’evento più importante del cristianesimo, la risurrezione, che evidentemente non abbiamo potuto constatare di persona. «Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto», ci ricorda Gesù. Può capire i nostri dubbi, ma sottolinea che chi non ha fiducia si perde qualcosa di importante e decisivo.
Nel Vangelo di oggi c’è misericordia per i suoi Apostoli impauriti e sconvolti, che Gesù, secondo l’evangelista Giovanni, non lascia troppo tempo orfani della certezza della risurrezione. Non c’è ombra di rimprovero per la lontananza o il tradimento dei suoi amici. Dona la pace e promette lo Spirito, prima di dare l’incarico prezioso di continuare la sua opera di salvezza e riconciliazione.
C’è misericordia per Tommaso, che quasi lo sfida a mostrargli i segni della passione, per poterlo identificare con certezza.
La misericordia di Dio interpella la nostra capacità di misericordia: siamo capaci di metterci nei panni degli altri, prima di parlare, condannando e giudicando? Siamo capaci di dimenticare torti e offese, quando vediamo pentimento e volontà di fare pace? Siamo capaci di dare fiducia all’uomo e a Dio? Seguire Gesù risorto è anche questo.